Sogno n. 1: la pietra del tempo
Condivisione: Ecco un sogno che mi sembra diverso nella sua composizione rispetto agli altri, che ricevo anch'io, sulle mie distorsioni, ecc... Se lo condivido è perché non è veramente un sogno, ma piuttosto un viaggio. Mi sono svegliata con la reale sensazione di aver viaggiato nel tempo (il tempo mi ha sempre affascinato e gli orologi che lo accompagnano!)
Sogno: Qualcuno (una guida) mi chiede di mettere una specie di pietra nella tasca destra dei pantaloni, ed eccomi trasportato in un tempo passato che capisco essere intorno alla fine della seconda guerra mondiale (tutto quello che vedo è coerente con quell'epoca, ma le forme non sono completamente chiare, c'è una leggerissima sfocatura). Sono in una stanza piccola e sto a lato della porta e sto attento a non fare rumore. Mi rendo conto che in effetti nessuno mi sente né mi vede. Mi sposto per stare vicino al bambino che è solo in questa stanza. Ha tra gli 8 e gli 11 anni, è abbastanza indipendente. Ad un certo punto mi percepisce!... mi parla... anch'io faccio lo stesso e lui mi sente, il che mi sorprende un po'. Si imburra una fetta di pane tostato e rimette velocemente la burriera sul tavolo con un coltello da burro. Il coltello non ritorna come vorrebbe, ma siccome ha entrambe le mani occupate mi chiede di rimettere a posto il coltello.
Da dove mi trovo non posso prendere un oggetto e spostarlo come quando sono al piano di sotto. Inoltre, con un po' di concentrazione, riesco a fargli cadere la burriera. Questo voleva il bambino: ricevere un segno molto concreto da lui richiesto a qualcuno che non vedeva ma di cui era sicuro e con il quale poteva corrispondere. Lo rendeva felice. Accompagniamo fuori la madre o la nonna di mia suocera. Passiamo (io e la mia compagna) davanti a due vicine di casa che si comportano come persone normali, come pettegole (lei non ci vede). Poi la parente di mia suocera ci ha mostrato un edificio molto grande. Spiega perché sta ristrutturando, cosa ne farà... D'altra parte, percepiamo una distorsione nel modo in cui è stato acquisito l'edificio. Io e il mio compagno, apparentemente nella stessa forma, scendiamo le scale bianche e blu. La mia compagna mette la vernice fresca sulla sua camicetta e infine anche io. Visitiamo l'intero seminterrato dell'edificio per arrivare in un grandissimo hangar in legno a più cappelle. È ben fatto, ci stanno lavorando tre artigiani. Capisco di aver già visitato questo edificio, ai miei tempi, ingombro di oggetti vari.
Durante questo viaggio ho notato che mia suocera aveva ereditato un grande guanto bianco (era molto di moda all'epoca quando questi guanti arrivavano fino al gomito). Questo guanto ha una storia distorta ed è per questo che mia suocera è come lei (nel concreto questo guanto esiste nel baule dei travestimenti dei nostri figli, viene da mia suocera). Poco dopo sono in una grande stanza, molto sobria e bella, c'è il ragazzino che è cresciuto e adesso ha 17/21 anni. Dalla voce riconosco zio Henri (deceduto diversi anni fa), zio del mio compagno, sono qui per spiegare certe cose. Mi percepisce come nuovo e, in effetti, lo fanno anche tutte le persone che sono con lui. Capisco perché ha fatto carriera tra i gesuiti, è perché aveva questo risveglio della coscienza da piccolo, percepiva mondi paralleli. Da giovanissimo aveva incontrato un'anima, una guida, un apprendista guida e che ero io (nel concreto è stato quest'uomo che ci ha sposato, ma capisco da questo viaggio che lui sapeva in noi sposati, che lui ci aveva già conosciuti da bambino).
Quel giorno ho visto anche mia cugina Marie-Chantal, questo mi spiega perché non riusciva a integrare questa percezione dei mondi paralleli, percepiva, sentiva, poteva parlare e sentire direttamente le persone provenienti da mondi paralleli e non poteva, non sapeva come farne qualcosa, il suo ambiente intimo non era favorevole (condividi: in concreto vive sola, piuttosto cupa e insegna francese nel collegio femminile dove ha fatto tutti i suoi studi). Ho parlato con tutte queste persone che hanno avuto il tempo di dire loro che sarei tornato al presente per me, al futuro per loro. " Ah bene ! » Uno di loro mi ha detto: “in futuro potremo andare e venire facilmente in epoche diverse! ". “Non è proprio così”, ho risposto, molte persone intorno a me non credono a niente, invece altri sì, e lo fanno da 3000 anni, e io me ne sono andato...
Condividi: L'ho scritto così, il mio sogno, subito dopo essermi svegliato per non perdermene neanche un pezzetto. Sarei molto felice di conoscerne il significato molto preciso, soprattutto perché di tanto in tanto faccio questo tipo di sogni, con dei loop temporali. Mentre scrivo questo sogno, i miei occhi sono nell'acqua, come sempre quando ho delle verità che si sovrappongono e quindi mi mostrano una verità provata. Cos'è veramente?